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L’olio extra vergine di oliva è all’apice della qualità dal punto di vista organolettico e chimico: non deve avere difetti all’analisi organolettica, deve possedere la mediana del fruttato superiore a 0 (deve essere profumato) ed il suo livello di acidità non deve eccedere lo 0.8%.

Gli oli di oliva sono invece composti da oli di oliva raffinati uniti ad una parte (non dichiarata) di oli vergini di oliva o extra vergini di oliva. Possono avere un livello di acidità fino allo 1% e presentare lievi difetti.


Utilizziamo la Nocella del Belice.
La 
Nocellara del Belice rappresenta una cultivar molto pregiata ed è, tra le varietà autoctone siciliane, probabilmente una delle più stimate in assoluto, tanto che nel 1998 ha ottenuto la certificazione DOP (denominazione di origine protetta).

Ti invitiamo a visitare questo link per maggiori indormazioni.

I nemici numero uno dell’olio EVO sono luce, calore ed ossigeno. Va da sè quindi che per conservare un olio extravergine bisogna evitare questi fattori, utilizzando bottiglie o contenitori scuri che non lasciano passare i raggi della luce, tenendoli sempre ben chiusi, lontani dai fornelli ed una volta aperti consumandoli il prima possibile.

Uno dei migliori modi per distinguere un olio EVO di qualità da un olio di bassa qualità è l’analisi organolettica. Provate e seguire le nostre istruzioni su come degustare un olio: prendete l’olio che utilizzate quotidianamente e cercate di distinguere gli odori “nauseabondi” dagli odori buoni e freschi, e se al gusto è presente l’amaro ed il piccante, che possono essere più o meno intensi ma essenziali in un buon olio EVO. Leggete inoltre attentamente le etichette: molti oli etichettati come Extravergine presenti nei supermercati sono prodotti da olive non italiane. Vale davvero la pena comprarli possedendo in Italia uno dei migliori patrimoni territoriali per la sua produzione?


Ti consigliamo di consultare la descrizione del nostro olio per scoprire le accoppiate vincenti!